CBD e prodotti cosmetici: facciamo il punto della situazione

CBD e cosmetici

La posizione dei prodotti a base di CBD sul mercato dell'UE non è sempre stata chiara e le modifiche legislative hanno confuso i consumatori. Tuttavia, la legislazione è stata ora chiarita e l'uso del CBD nei cosmetici è legale nell'Unione Europea.

Il ruolo della CBD prima delle modifiche

Molti imprenditori della cannabis in Europa hanno commercializzato i loro prodotti come alimenti. Il regolamento dell'Unione Europea sui nuovi prodotti alimentari ha da tempo definito il ruolo del CBD in Europa.

Un nuovo alimento è un prodotto destinato al consumo umano per il quale non esiste una documentazione significativa che dimostri che sia stato ampiamente utilizzato sul territorio degli Stati membri dell'UE prima del 1997.

I prodotti a base di CBD non erano coperti da questo regolamento fino al 2018, quando si è deciso di riformare il regolamento. Di conseguenza, il regolamento aggiornato sui nuovi alimenti ha concluso che la documentazione sull'uso della Cannabis Sativa L. come sostanza nutritiva era insufficiente. Anche i fiori e le foglie della pianta di canapa non sono stati specificamente menzionati nel regolamento rivisto.

Associazione europea della canapa industriale

L'EIHA, European Industrial Hemp Association, è un'organizzazione internazionale che cerca di promuovere gli interessi degli imprenditori della cannabis industriale in Europa. L'EIHA ha proposto all'Unione Europea di aggiungere il CBD al database europeo dei cosmetici CosIng. La proposta comprendeva l'eliminazione delle restrizioni sulla Cannabis Sativa L. e l'aggiunta di tre nuovi nomi INCI (International Nomenclature Cosmetic Ingredient) all'elenco. I nomi suggeriti per l'aggiunta sono Cannabis Sativa Leaf Extract, Cannabis Sativa Leaf/Stem Extract e Cannabis Sativa Root Extract. L'EIHA ha presentato la sua proposta alla fine del 2019.

Il caso Kanavape

La questione che ha avuto un forte impatto sulla posizione del CBD è il caso di cui avrete probabilmente sentito parlare, il caso Kanavape. Due dirigenti di una società francese sono stati incriminati per aver importato e commercializzato olio di CBD da utilizzare nelle sigarette elettroniche. L'olio di CBD era prodotto da piante di canapa legali nella Repubblica Ceca. L'olio veniva estratto dall'intera biomassa vegetale, che conteneva anche le foglie e i fiori della pianta di cannabis.

L'accusa si basava sulla legge francese, secondo la quale solo i prodotti ottenuti da fibre e semi di canapa erano legali. Le persone condannate hanno fatto ricorso a un altro tribunale, che era stato specificamente incaricato di esaminare se vi fosse un conflitto tra la legge nazionale e quella dell'UE nel caso. Alla Corte di giustizia europea è stato chiesto di pronunciarsi in via pregiudiziale sul caso.

La sentenza C-663/18 afferma che il diritto dell'UE, e in particolare le norme sulla libera circolazione delle merci tra gli Stati membri dell'UE (comprese la Norvegia e la Svizzera), precludono tale legislazione nazionale.

La Corte osserva che le disposizioni sulla libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione europea (articoli 34 e 36 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea) si applicano perché il CBD in questione non può essere considerato una "droga", in quanto non sembra avere effetti psicotropi o causare altri effetti negativi sulla salute umana.

La Corte di giustizia ha quindi stabilito che le disposizioni relative alla libera circolazione delle merci sono contrarie al diritto locale. Il divieto di commercializzazione delle CBD è una misura vietata dall'articolo 34 del TFUE, che ha un effetto equivalente sulle restrizioni quantitative alle importazioni.

La tutela della salute pubblica e la valutazione delle misure necessarie per raggiungerla sono di competenza del giudice nazionale, ma spetta a quest'ultimo valutare le informazioni scientifiche disponibili per garantire che il presunto rischio reale per la salute pubblica non si basi esclusivamente su considerazioni ipotetiche.

La decisione di vietare la commercializzazione del CBD, che limita notevolmente il commercio di prodotti legalmente fabbricati e commercializzati in altri Stati membri, sarebbe possibile solo se il rischio per la salute pubblica risultasse sufficientemente provato.

CBD legalizzato nei cosmetici

La proposta dell'EIHA e la sentenza nella causa C-663/18 hanno contribuito a chiarire il ruolo del CBD nella legislazione quando l'UE ha deciso di legalizzarne l'uso nei cosmetici in tutti gli Stati membri a partire dal febbraio 2021.

Il CBD è presente nel database CosIng con il nome di Cannabidiolo - Derivato da estratto, tintura o resina di cannabis. I prodotti a base di CBD, come l'olio di CBD, possono essere commercializzati legalmente con le seguenti proprietà: antiossidante, anti-secchezza, protezione della pelle e cura della pelle.

Oggi è possibile trovare diversi tipi di cosmetici a base di CBD: creme da giorno e da notte, oli da massaggio, sieri, creme anti-età, saponi e deodoranti.

Per un uso ottimale del CBD, consultare il proprio medico.

 

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