Le ultime leggi e normative sul CBD

le ultime leggi e normative sulla CBD

Quali sono le ultime normative sull'uso del CBD?

Da un anno e mezzo a questa parte, e alla data chiave del 24 gennaio 2022, la vendita e il consumo di CBD sono stati ufficialmente autorizzati ai livelli stabiliti dalla CGUE (Corte di Giustizia dell'Unione Europea), cioè 0,3% di THC in fiori o resine. Tuttavia, sappiamo tutti molto bene che questo prodotto, così apprezzato e così benefico per l'uomo (è stato dimostrato che il fiore di cannabis si adatta al nostro organismo), è ancora attentamente controllato dalle autorità competenti ed è soggetto a una serie di leggi e regolamenti che cambiano regolarmente. Diamo un'occhiata alle ultime leggi e normative sul CBD.

Livelli di THC autorizzati nei fiori

L'attuale livello di THC (Δ-9-tetraidrocannabinolo) consentito nei fiori di CBD varia da Paese a Paese. Nella vicina Svizzera, ad esempio, il limite è di 1% al massimo, ma la maggior parte delle fiori coltivati in casa sono intorno allo 0,6 o 0,7% THC. In Italia, il livello può arrivare a 0,5% THC. Nell'Unione Europea nel suo complesso, il tasso è di 0,3% THC. A parte alcuni Paesi che hanno regole proprie, come la Germania, dove il tasso è di 0,2%, e in un caso ancora più estremo, la Slovacchia, che vieta completamente il CBD, la regola è 0,3% THC. Anche se la differenza è minima e i fiori cosiddetti "non ridotti" sono molto migliori, cioè più floreali, con più profumo, una sensazione migliore e soprattutto molto più naturali, in quanto non hanno subito un processo di riduzione, è necessario seguire le leggi in vigore sul tasso da rispettare.

E come si fa a ridurre il contenuto di THC in un fiore? Esistono diverse tecniche, alcune più "naturali" di altre. La più comune, e la meno dannosa, è la riduzione di CO2. Il fiore viene ossigenato e con questo processo il livello può essere ridotto da 0,7% a 0,3%, per esempio. I fiori di CBD ridotti a CO2 presentano un piccolo strato di polline visibile a occhio nudo. Purtroppo, questo metodo deteriora gran parte dei terpenoidi e dei flavonoidi presenti nel fiore, motivo per cui è generalmente necessario passare attraverso una fase di terpenizzazione prima di venderlo al negozio o al consumatore, per renderlo più gustoso e gradito al consumatore.

Poi vengono il butano o l'etanolo. Queste tecniche non sono le migliori perché possono lasciare uno strano sapore nel fiore e anche un residuo di alcol o solvente. Per questo motivo questa tecnica è sempre meno diffusa. A La VerteCi assicuriamo che i fiori vengano abbassati nel miglior modo possibile, per evitare prodotti scadenti. Se avete domande su questo argomento, contattateci a: [email protected]. L'ultima tecnica, molto più tradizionale e meno facile da controllare, è la riduzione termica naturale. Questo processo viene utilizzato anche quando i consumatori vogliono decarbossilare i loro fiori per utilizzarli in piatti o torte e non sono abbastanza attenti. Questo metodo aiuta anche a scomporre gli altri cannabinoidi e terpeni.

CBD e guida

In Francia, dal 21 giugno 2023 e da una sentenza della Corte di Cassazione, è severamente vietato guidare dopo aver consumato CBD, anche in piccole quantità. Perché? Perché in Francia vige la tolleranza zero. Questa decisione ha destato qualche perplessità, anche perché è stata presa senza aver prima chiesto il parere dei professionisti del CBD e senza nemmeno aver votato. Dato che il livello di THC nei fiori commercializzati in Francia è sempre basso, è impossibile consumare CBD, che è totalmente legale in Francia, e avere ancora 0% di THC nel corpo. Ecco cosa dice il testo ufficiale (fonte: service-public.fr):

Un automobilista è stato giudicato colpevole di aver guidato un veicolo sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e di eccesso di velocità. È stato condannato dal tribunale penale a 2 mesi di reclusione con sospensione, 6 mesi di sospensione della patente e 50 euro di multa.

La Corte d'appello lo ha assolto dal primo reato in quanto il referto tossicologico non menzionava il livello di THC in conformità al decreto del 13 dicembre 2016 che stabilisce le procedure di screening delle sostanze che indicano l'uso di stupefacenti. Il procuratore della Corte d'appello ha presentato ricorso alla Corte suprema sulla base dell'articolo L 235-1 del Codice della strada, che non fissa alcuna soglia. Inoltre, secondo questo magistrato, il decreto stabilisce una soglia di rilevamento e non di incriminazione.

La Corte di Cassazione ha ribaltato la sentenza, sottolineando che l'articolo L 235-1 del Codice della Strada rende reato la guida dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti, il cui uso è accertato da un esame del sangue o della saliva. Il reato si configura se viene accertato che l'imputato ha guidato un veicolo dopo aver fatto uso di una sostanza classificata come stupefacente (THC), indipendentemente dalla dose assorbita.

Cosa possiamo consigliarvi di fare? Consumate i fiori, le resine e gli oli di CBD quando sapete che non dovrete guidare (per esempio la sera dopo essere tornati a casa). Se avete consumato CBD e dovete guidare, cercate di farvi dare un passaggio a casa o rimanete dove siete finché il poco THC presente nel vostro organismo non si sarà riassorbito. Questo tempo varia ovviamente da persona a persona, ma si può calcolare che ci vogliano dalle 3 alle 8 ore, a seconda del consumo precedente.

Infine, se vi capita di essere sottoposti a un test e pensate che il vostro livello di THC sia molto basso, o addirittura nullo, è importante chiedere un esame del sangue immediato. La polizia vi porterà all'ospedale più vicino per le analisi del sangue, che dovrete pagare. Se il livello di THC è minimo o inesistente, potreste essere in grado di guidare senza essere multati o perseguiti. Ma il consiglio più importante è quello di NON GUIDARE DOPO AVER ASSUNTO CBD in qualsiasi forma.

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